Alla fiera dei sogni infranti andavo cercando la libertà
Chiesi ad un vecchio vestito di fumo che mi disse nessuno ce l’ha
Poi se ne andò seduto sul lago per provare a catturare il sole
Sogno perduto all’orizzonte mentre invano cercava il suo amore
E quando il sole annegò portando via il suo stanco sguardo
Già una lacrima dagli occhi di nebbia una guancia stava bagnando
La signora notte superba avanzava mostrando tutto il suo dolore
Il volto oscurato dall’ombra funesta del suo scomparso amore
E così l’uomo entrò nel lago, con una stella lontana davanti
Si lasciò alle spalle la propria tristezza alla fiera dei sogni infanti.

Madama del Conte al banco del molo vendeva la sua volgare pietà
dita d’argento e cuore di ghiaccio a cui non importa la dignità
All’amore ha voltato le spalle in un giorno di pioggia lontano
Quando ha gettato nel vento il suo cuore e le dolci parole “ti amo”
L’uomo che amava era un fantasma scomparso all’ombra del suo viso
Ora lei concede la sua bellezza in cambio di un solo falso sorriso
Mentre l’alba timida avanza il vento abbraccia la figlia dimenticata
Le dona un vestito di luce per la felicità allontanata
Ma senza un’anima e senza un cuore a nulla servono vesti sgargianti
Gocce di pioggia e di pianto cadon sulla fiera dei sogni infranti.

Un fantasma si aggirava spaesato cercando di ritrovar la sua vita
Memoria d’un tempo cercò tra i fiori non sapendo che era fuggita
È soltanto un ricordo sbiadito che la terra ormai più non vuole
Quando il ricordo sarà svanito l’ombra avanzerà verso il sole
Non sarà più fantasma allora ma si trasformerà in una stella
Come una donna il cui cuore aveva scambiato con una bianca perla
Sarà la guida di ogni uomo che crede ancora nella vana speranza
O di un vecchio col cuore spezzato che nel suo riflesso avanza
La vita passata e tutti i ricordi sembreranno sempre più distanti
Nella memoria offuscata riaffiorerà la fiera dei sogni infranti.

Un capitano dalle mille rughe conduceva la sua nave
Solo coi propri sogni era costretto a navigare
Vagando senza meta per mari nell’infinito scoprì l’orizzonte
E dietro il nulla su un prato di rose il suono d’acqua chiara di fonte
Era il tempo che scorreva invincibile fra l’orizzonte e la fine del mondo
Ma di esso il suo stanco cuore ha per paura soppresso il ricordo
Così per dimenticare la vita che gli corre accanto continua a viaggiare
E alla fiera un sogno di eternità o speranza vuole comprare
Ma nella mente ancora sente il suono lontano delle acque scroscianti
Il ricordo del tempo è tornato alla fiera dei sogni infranti.

La Signora Nera si aggirava in cerca di trofei da portare via
Uccisi dalla croce dei rimpianti o dalla pura straziante pazzia
Ma le anime perdute fuggivano affrontando la propria fine
Coglievano fiori di pesca e ghirlande prima di partire
E la morte in barca le vedeva andare lontano senza più paura
Perché la fine alle anime tristi non appare come nebbia oscura
Sconfiggevano la morte trattandola come un’amica conosciuta da tanto
E la dama se ne andò tristemente senza cuori perduti al suo fianco
È vano cercare gloria ed onori tra le paure dei passanti
Neppure la morte troverà fortuna alla fiera dei sogni infranti.

Un re borioso senza sudditi o servi da lontano giunse alla fiera
Pretendendo che il sole si inchinasse e che per lui scendesse la sera
Con santa processione voleva farsi onorare dalle stelle e le spighe
Non rami d’ulivo gli venivan gettati ma fasci irti di spine
Non si accorgeva d’essere odiato perché accecato dal suo potere
Poiché il dolore è sconosciuto a chi crede di non avere catene
Ma quando il buio arrivò si accorse che nessuno gli era vicino
Il petto si riempì di paura mentre solo aspettava il mattino
Il re pianse sulla spiaggia circondato da luci danzanti
Si è tolto la corona e l’ha venduta stanotte alla fiera dei sogni infranti.

Un uomo di Dio credendosi un santo voleva vender parole di fede
Spargeva speranze e promesse che non sapeva mantenere
Un bambino con gli occhi sognanti gli disse “Voglio credere anch’io”
Il prete lo accolse fra le braccia: “E’ tanto grande il cuore di Dio”
Ma il cieco destino non tiene mai conto dei sogni delle persone
Così venne e si prese il bambino mentre spirava nell’abbraccio del dolore
Quale signore tanto crudele può permettere che il suo dono più grande
Sia venduto al triste destino in cambio di una goccia di sangue?
Il prete gettò la croce lontano come erano Dio e tutti i suoi santi
La fede ha abbandonato il suo cuore alla fiera dei sogni infranti.

Alla fiera dei sogni infranti andavo cercando la libertà
Chiesi ad un vecchio vestito di fumo che mi disse nessuno ce l’ha
Nessuno trova quello che cerca in questo campo di gioie sfiorite
La vanità e l’umana bellezza in un’ora di pioggia sono svanite
Non puoi comprare quel che è nascosto nel profondo del tuo sguardo assente
I grigi fantasmi tornano per annebbiare il tuo presente
Così ogni giorno la fiera si sposta quando la luna nel cielo muore
Per mostrare ad ogni uomo che passa il valore del proprio dolore
La felicità e le false certezze si trasformano in tristi rimpianti
E nella nebbia tra lacrime e fiori scompare la fiera dei sogni infranti.